Presentato il drone hacker che individua le falle dei sistemi informatici
L’idea di un drone in grado di penetrare nelle reti internet di altri è improvvisamente diventata realtà: è stato David Jordan, dipendente dell’azienda americana Aerial Assault, a svelare al mondo il primo “drone hacker”. La presentazione ha avuto luogo pochi giorni fa a Las Vegas, durante il DEF CON, evento che ogni anno riunisce migliaia di hacker in tutto il mondo.
Dal punto di vista tecnico il drone hacker non è nient’altro che un semplice quadricottero, a bordo del quale sono installate delle ulteriori antenne e un piccolo computer Raspberry Pi, con software Kali Linux.
Le intenzioni dell’azienda statunitense, che confida a breve di iniziare la fase di commercializzazione del prodotto per circa 2500 dollari al pezzo, sono ovviamente buone: lo scopo è infatti quello di permettere dei test di penetrazione approfonditi, al fine di individuare e risolvere eventuali falle nei sistemi informatici testati.
“L’abbiamo pensato in modo che faccia test di base e organizzi tutti i dati con le coordinate GPS direttamente dal radiocomando di volo. Da qui in poi si può estendere ogni tipo di cosa che si vuole che Kali Linux faccia” ha dichiarato il portavoce David Jordan.
Resta però il fatto che, riprogrammando opportunamente il sistema operativo a bordo del drone, questo può diventare un vero e proprio strumento di hacking, in grado di sfruttare le debolezze dei sistemi aziendali e colpirli con del malware. Con questo drone inoltre è possibile colpire il bersaglio a distanza e direttamente in volo, senza dover ottenere l’accesso fisico ai sistemi da attaccare.