Isteria da droni: 7 motivi per cui vengono messi alla gogna
Mentre i consumatori aumentano e la tecnologia si sviluppa per diventare più efficiente e sicura, i droni vengono messi sempre più alla gogna, rischiando di passare in breve tempo da “prodotto più desiderato dell’anno” a “oggetto più temuto e odiato del secolo”.
Del resto i droni hanno ormai innescato una rivoluzione senza precedenti, che invade dinamiche sociali, economiche e politiche: non c’è da meravigliarsi che il cambiamento portato dai droni provochi il timore dell’opinione pubblica, che di conseguenza punta il dito contro di loro.
Ma quali sono le cause di questa crescente psicosi da droni? Ecco 7 motivi che spiegano perché sempre più persone ce l’hanno con loro:
1) Il nome
La parola “drone” viene utilizzata per descrivere un numero ampio e vario di differenti modelli di velivoli, progettati per usi che vanno dal divertimento per bambini alle operazioni militari. In questo modo, “drone” può significare un piccolo e innocuo quadricottero che vola scattando foto nel giardino di casa, ma anche un grande e letale velivolo militare pilotato a distanza per eliminare obiettivi di qualunque genere.
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2. La maggior parte delle persone non ha un drone
Nonostante i consumi aumentino giorno per giorno, sono ancora relativamente poche le persone che possiedono un drone, ma sono moltissime quelle che possono essere spaventate, infastidite, molestate da uno di questi oggetti volanti. L’enorme sproporzione tra chi li usa e chi li “subisce” fa sì che i droni vengano visti dall’opinione pubblica come un “qualcosa che gli altri usano” che può arrecare “a me” disturbo o danno.
Prendiamo ad esempio la questione della privacy. Sotto questo punto di vista, i droni non sono certo più pericolosi degli smartphone coi quali possiamo essere fotografati da chiunque e in qualunque momento della nostra giornata, eppure gli smartphone vengono considerati normali dal momento che quasi tutti ne possiedono uno.
3. L’effetto dei media
Nonostante diversi stupidi proprietari di drone stiano facendo del loro meglio per scatenare questa paura ossessiva nei confronti dei droni (vedi sopra il video di Flying Gun, vicenda di cui abbiamo parlato qui), è anche vero che gli stessi mezzi d’informazione cavalcano quest’onda che hanno scoperto essere di sicuro successo per il pubblico. Basta sfogliare il giornale o fare un giro in rete per scoprire decine di articoli che urlano a gran voce “un drone ha fatto questo, un drone ha fatto quest’altro…”. Sfruttare il classico tema della “nuova tecnologia che si sta pericolosamente sviluppando troppo in fretta”, significa andare a colpo sicuro, e sotto quest’aspetto i droni rappresentano la vittima sacrificale perfetta.
4. L’opportunismo dei politici
Quando un politico si accorge di una parata, corre e sgomita pur di arrivare davanti a tutti e far finta di esserne a capo. Nello stesso modo, politici opportunisti cavalcano i timori dell’opinione pubblica ingigantendoli, perché con l’allarmismo – si sa – si vincono le elezioni. Presto potremo vedere provvedimenti restrittivi contro i droni inseriti nei programmi elettorali di diversi candidati.
5. Errori di conteggio?
È sempre difficile stabilire con esattezza l’effettivo impatto di un fenomeno, specie quando i media non fanno altro che sparare cifre altisonanti.
Sono oltre 700, ad esempio, le segnalazioni di droni che creano problemi alla sicurezza degli aeroplani in America. Ovviamente anche solo un drone sarebbe troppo, in questo senso, ma il punto è che forse questi numeri non sono esatti. Dal momento che la presenza di qualsiasi oggetto non autorizzato presente all’interno del perimetro dell’aeroporto o nello spazio aereo usato per il decollo o l’atterraggio deve essere segnalato, i piloti tendono a fare rapporto anche quando non sono sicuri.
Indagini di verifica hanno infatti successivamente appurato in alcuni casi i piloti non erano stati colpiti da un drone, ma da un uccello. Piloti più esperti hanno confermato che, rispetto agli impatti con animali, i droni non sono niente di cui preoccuparsi. Anzi, i droni potrebbero presto venire impiegati proprio dagli aeroporti per scacciare uccelli e altri animali, al fine di prevenire situazioni di pericolo per gli aeroplani.
6. La paura di mancato controllo
I droni possono causare stress e timore per via della loro stessa natura, stimolando in molti soggetti l’innata paura relativa alla mancanza di controllo dell’ambiente in cui si trovano.
>>> Leggi anche: I DRONI FANNO PAURA ANCHE AGLI ORSI
7. Invasione della privacy
Di solito i droni hanno delle videocamere, con cui possono riprendere ogni genere di cosa, superando barriere come recinti e volando sopra le proprietà altrui. I timori per la propria privacy sono in questo caso più che legittimi (anche se magari andrebbero rivisti in virtù di quanto già detto al punto 2), ma la soluzione al problema non può essere certo la diffusa psicosi.
Al contrario, di solito il miglior modo di combattere la tecnologia è rappresentato dalla tecnologia stessa, oltre che da leggi chiare e decise, che indirizzino i droni verso un uso che non metta a rischio l’incolumità delle altre persone e non leda i loro diritti.
E voi, conoscete qualcuno che punta il dito contro i droni? Se volete convincerlo che non c’è nulla da temere, fategli leggere l’articolo “Hai paura dei droni? Ecco perché non dovresti!”.