Gilet per Pilota di APR
Chi pilota un drone in qualità di professionista autorizzato, è ovviamente tenuto a farlo rispettando la normativa vigente. Oltre alle questioni tecniche che riguardano il velivolo e il volo, però, ce n’è una che riguarda l’abbigliamento.
Secondo l’articolo n.8 del regolamento “Mezzi aerei a pilotaggio remoto” di ENAC, infatti:
Per le operazioni condotte in condizioni VLOS, il pilota al comando di un SAPR deve essere visibile e chiaramente identificabile tramite mezzi che ne consentano l’immediato riconoscimento. Ai fini del presente regolamento è obbligatorio l’uso di giubbetti ad alta visibilità recanti l’identificativo “pilota di APR”
In pratica è necessario indossare un gilet ad alta visibilità, con elementi catarifrangenti, come quelli che ad esempio si indossano quando c’è un problema all’auto e ci si deve fermare a bordo strada. Ovviamente non basta un semplice gilet giallo fluorescente, perché la pettorina deve avere la scritta “Pilota di APR” ben leggibile sulla schiena.
Ovviamente ci sono diverse varianti:
- il colore di sfondo (il giallo è il più diffuso, ma ci sono anche arancione o azzurro)
- i simboli (alcune associazioni di piloti possono offrirne un modello personalizzato ai propri soci)
- il capo di abbigliamento (il gilet è il più diffuso, ma si trovano anche giubbetti o giacche a vento con la stessa scritta e le medesime specifiche di visibilità)
Indossare il gilet per l’operatore di APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) è quindi una precisa disposizione dell’Authority italiana, ma ovviamente anche i piloti di droni amatoriali possono indossarne uno, allo scopo di rendersi facilmente riconoscibili da altre persone presenti nella zona e segnalando automaticamente che c’è un drone in volo o prossimo al decollo.